Il contributo dell’arte per una maggiore responsabilità sociale e ambientale
Intervista a Sarah Revoltella e Alberto Salvetti di Elisabetta Mutto Accordi (15.09.2020)
Ed eccoci anche all’ultimo incontro on line con Arte e Sostenibilità di MAPS. Con noi il 15 settembre alle 17.30 su Zoom ci saranno gli artisti Sarah Revoltella e Alberto Salvetti che ci racconteranno del loro modo di intendere la creatività.
“Ho sempre pensato – racconta Alberto Salvetti – che c’è una grande responsabilità sociale per coloro che lavorano in arte, perché si da la possibilità di conoscere alcuni aspetti, di avere un colpo d’occhio su qualcosa che non tutti sanno e portarlo fuori dal solito contesto. Siccome l’arte ha questa sua pulsione di cercare sempre elementi di diversità e farli conoscere alle persone, penso che ci sia una grandissima responsabilità sociale. E c’è moltissimo da fare soprattutto adesso, ad esempio nel connubio tra arte e scienza che, a mio avviso, saranno due grandi motori sociali.”
“L’artista da una risposta attraverso le opere – aggiunge Sarah Revoltella – e questo diventa una comunicazione che viene lanciata verso l’esterno. È un modo per avvicinare mondi diversi. Io, ad esempio, sono per un’arte che in qualche modo coinvolga i territori nel progetto che si realizza e questo permette di arrivare dove da soli non sarebbe mai possibile e in qualche modo sensibilizza e cambio il livello di consapevolezza. Credo sia importante non fare l’opera e basta, fine a stessa ma serva anche creare collaborazioni perché solo vivendosi reciprocamente diventa possibile scambiarsi delle informazioni e anche ventilare delle soluzioni alternative.”
“L’artista può cercare di dare un’immagine a quello che è utopico – riprende Alberto – e nel momento in cui questa utopia diventa visibile, è realizzabile, per cui può interessare qualsiasi ambito economico, sociale o ambientale. Quindi è essenziale la cooperazione di rete a tutti i livelli, non creando però solo denuncia ma mettendo anche in evidenza alcuni aspetti che funzionano e dando così una visione propositiva della realtà.”
“Perché esistono già soluzioni e tecnologie sostenibili – si inserisce Sarah – ma siamo ancorati a vecchi schemi anche estetici a volte. E ci sono canali che chiudono al nuovo e qui invece servirebbero normative stringenti con una normativa più dura. Non credo che il problema siano le persone poco sensibili ma è il sistema che non si impone abbastanza e dovrebbe farsi condizionare meno da forti interessi in campo e dalle lobby. Fortunatamente vedo nelle nuove generazioni una grande attenzione alla sostenibilità.”
Per Alberto Salvetti è quindi il momento dell’azione: “Ognuno di noi vive bene quando in coscienza sa che sta contribuendo a fare qualcosa di etico ma le sue piccole azioni devono essere sostenute da una visibilità che deve trovare necessariamente dei canali. È importante che ognuno di noi sappia che siamo parte della natura e siamo ancora in tempo per cambiare la situazione, occupandoci di quello che succede e non distogliendo lo sguardo. In questo senso l’arte è un elemento di connessione.”
“Per questo – conclude Sarah Revoltella – sto lavorando molto al tema dell’economia, un’idea di economia che si sviluppi come azione condivisa ma anche di scambi basati sulla competizione etica: più sei etico, migliore è il tuo prodotto e più sei competitivo. Ovviamente è un tema molto grande e sostanzialmente è un progetto di ricerca per il quale servono collaborazioni e una visione dell’artista che sia meno isolato ma in connessione con altri mondi.”
Per partecipare all’incontro del 16 settembre basta scrivere a maps@associazionedirittiumani.it